Kundalini

Sono veramente pochissimi coloro che hanno potuto sperimentare tale Esperienza. E’ talmente intima da rendere questi sperimentatori invisibili agli occho del mondo. Il Dr. Kaushik diceva “Solo un illuminato sa riconoscere un illuminato. E chi lo è non ha motivo di dirlo”.  La maggior parte di chi ne parla l’ha solo letto nei testi “sacri”, testi scritti da gente che ha solo letto altri testi, scritti da altri che hanno solo letto altri testi. Altri confondono  le reattività della psiche, le suggestioni della mente, le fantasie emozionali che il proprio ego costruisce nell’aspettativa, e chiamano tutto ciò kundalini. E allora si parla di suoni, di colori o di forma. Finchè c’è suono, finchè c’è immagine, finchè c’è pensiero, le vrtti della citta sono attive. Per iniziare occorre abbandonare il conosciuto, che appartiene alla mente condizionata. Occore  abbandonare tutto: “Pensieri, Aspetative, Sogni, Speranze, Immagini, Qualsiasi movemento mentale e oltre”. Prima del passaggio, emerge il vissuto simile al morire, dove si dissolve ogni riferimento, dove si vive l’abbandonare la vita, l’iniziare a diventare il nulla.  La prima porta d’accesso può essere aperta solo oltrepassando le vrtti  della mente, dove il tempo e lo spazio non esistono più.  In questa fase l’io identificativo, seppur in modo minimale, rimane sempre presente e rimarrà tale in molte fasi successive.