Neuroscienze

La mente può essere intesa come attività del cervello, la propria soggettività cosi’ non e’ riducibile al solo piano fisiologico e chimico. I fenomeni mentali derivano dal cervello ma nello stesso tempo l’esperienza soggettiva influenza l’attività cerebrale.

Analogamente anche nozioni dell’inconscio trovano correlazioni  nella psichiatria sperimentale e in termini neuroscientifici

Alcuni esempi:

1. pazienti con lesioni bilaterali dell’ipocampo mostrano  difficoltà ad apprendere che due eventi distinti sono correlati ma le risposte emozionali di tali pazienti suggeriscono – che hanno stabilito una correlazione inconscia tra i due eventi.

2. la presentazione subliminale di stimoli con significati emozionali e psicodinamici influenza un’ampia gamma di comportamenti, anche se questi individui non hanno una consapevolezza cosciente dello stimolo.

3. Studi sui potenziali evocati indicano che parole con contenuto emozionale e parole “neutre” inducono onde alfa diverse nei tracciati elletroencefalografici, anche prima di venire consciamente riconosciute (sovraliminale e subliminale).

4. si ritiene che nella corteccia orbitofrontale destra convergono informazioni su stati motivazionali e emozionali elaborate a livello sottocorticale e informazioni elaborate a livello corticale che riguardano l’ambiente esterno e dunque fornisce una grande mole di dati che generano le rappresentazioni.

5. le rappresentazioni corrispondono a reti di neuroni che possono essere eccitati simultaneamente; di conseguenza, possiamo considerarle come potenziali che possono venire attivati quando particolari aspetti del terapeuta risultano simili alle caratteristiche di una figura rappresentata nei circuiti neuronali del paziente e il paziente può quindi mettersi in relazione in modo inconscio
con il terapeuta come se quest’ultimo fosse quella figura rappresentata..

6. studi con risonanza magnetica funzionale riscontrano aumentata attivazione della corteccia prefrontale dorsolaterale, associata a una contemporanea riduzione dell’attività dell’ipocampo in corrispondenza al fatto di dimenticare un’esperienze spiacevoli e che i livelli di alterazioni dell’attività e in particolare della corteccia prefrontale e dell’ipocampo destro sono indici predittivi della misura in cui l’esperienza disturbante viene dimenticata.

7. Attraverso studi di risonanza magnetica, si è potuto constatare che una classe di neuroni definiti appunto  “neuroni  specchio” attivati dall’esecutore durante l’azione, vengono attivati anche nell’osservatore della medesima azione. Nell’uomo, oltre ad essere localizzati in aree motorie e premotorie, si trovano anche nell’area di Broca e nella corteccia parietale inferiore. proprio perché nell’uomo i neuroni specchio sono stati localizzati vicino all’area di Broca. Ciò ha comportato la convinzione che il linguaggio umano si sia evoluto tramite l’informazione trasmessa con le prestazioni gestuali e che infine il sistema specchio sia stato capace di comprendere e codificare/decodificare.